Alfio Crispi

management consulting & training


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Corsi formativi gratuiti del Comune di ‪Milano‬

migeneration16-3-12Partiranno dopo Natale i 21 corsi formativi gratuiti, 320 posti disponibili, rivolti a giovani dai 18 ai 35 anni, residenti o domiciliati a Milano, che non lavorano o che hanno lavori precari, sui nuovi mestieri di oggi e di domani: nuove tecnologie, comunicazione, progettazione e molto altro.

È un nuovo capitolo del progetto ‪#‎MiGeneration‬, il piano delle politiche giovanili del Comune di Milano, realizzato in collaborazione con la Regione Lombardia.  

È possibile fare richiesta di iscrizione e verificare tutti i requisiti necessari collegandosi a MI Generation Dopo la pre-iscrizione si sosterrà un colloquio presso le realtà che organizzano i corsi.


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Analisi del 2014

Ho il piacere di presentare il rapporto statistico annuale 2014, preparato da wordpress, del mio sito/blog.

Ecco un estratto:

Il mio blog è stato visto circa 520 volte nel 2014. Se fosse un “cable car” di San Francisco, contenente 60 passeggeri, ci vorrebbero circa 9 viaggi per trasportare altrettante persone.

Clicca qui per vedere il rapporto completo.


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Dalla scuola al lavoro

alternanza scuola-lavoroDal prossimo anno scolastico, il 2014-2015, inizia la nuova forma di alternanza scuola-lavoro, rivolta agli studenti  del quarto e quinto anno delle scuole secondarie di II grado, che consente di alternare la frequenza scolastica con la formazione e il lavoro in azienda.

Ministeri del Lavoro, dell’Economia e dell’Istruzione, infatti,  hanno sottoscritto il Decreto Interministeriale del 5 giugno 2014, attuativo del programma sperimentale 2014-2016, che aprirà le porte delle aziende agli studenti. Il programma sperimentale è finalizzato infatti alla realizzazione di percorsi di istruzione e formazione che consentano allo studente di conseguire un diploma di istruzione secondaria superiore e contestualmente, attraverso I’apprendistato, di inserirsi in un contesto aziendale di lavoro.

L’alternanza scuola-lavoro consiste nella realizzazione di percorsi progettati, attuati, verificati e valutati, sotto la responsabilità dell’istituzione scolastica o formativa, sulla base di apposite convenzioni con le imprese, o con le rispettive associazioni di rappresentanza, o con le camere di commercio, industria, artigianato e agricoltura, o con gli enti pubblici e privati, ivi inclusi quelli del terzo settore, disponibili ad accogliere gli studenti per periodi di apprendimento in situazione lavorativa, che non costituiscono rapporto individuale di lavoro (ex art. 4 D. Lgs. 15 aprile 2005, n. 77).

Potranno partecipare al programma le imprese pubbliche o private, che abbiano maturato esperienza nella formazione di apprendisti, di avere capacità occupazionali coerenti con le norme sull’apprendistato, di rispettare la normativa sulla sicurezza sul lavoro e ambientale. Le imprese interessate ad ospitare studenti – apprendisti dovranno sottoscrivere un protocollo d’intesa con il Miur per specificare: gli indirizzi di studio coinvolti, i criteri per individuare scuole e studenti, le modalità per assicurare ai giovani l’eventuale rientro nei percorsi ordinari, il numero minimo di ore da svolgere sul posto di lavoro, i criteri per il monitoraggio e la valutazione della sperimentazione.

Secondo il decreto, successivamente sarà possibile procedere alla stipula della convenzione tra l’istituzione scolastica e l’impresa che definisce i contenuti generali del progetto formativo. La scuola, attraverso la progettazione congiunta con l’impresa, integra gli esiti di apprendimento del percorso di studi con le conoscenze tecnico-professionali previste dal percorso formativo aziendale e redige il “piano formativo personalizzato“. Ogni studente-apprendista sarà quindi accompagnato da un piano, che esplicita il percorso di studio e di lavoro, e da un sistema tutoriale che vede la presenza congiunta del tutor aziendale, designato dall’impresa, e del tutor scolastico, designato daIl’istituzione scolastica tra i docenti del consiglio di classe che aderiscono al programma sperimentale e in possesso di competenze adeguate.

A partire dal mese di settembre 2014, in occasione dell’inizio del nuovo anno scolastico, potranno essere stipulati i primi contratti di apprendistato. La formazione ha un ruolo importante per creare un ponte tra impresa e scuole, tra impresa e ragazzi.

(Fonte ClicLavoro)

 


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Jobs act schiavo degli stereotipi: esclusi i lavoratori autonomi e i freelance

Condivido pienamente la battaglia di equità fiscale e sociale che l’associazione ACTA sta portando avanti. Come al solito la politica si dimentica totalmente del lavoro autonomo (liberi professionisti e freelance), lavoratori che sono già poco tutelati rispetto ai lavoratori dipendenti, e purtroppo hanno meno tutela politica e sindacale per farsi valere. Si interviene solo per i dipendenti, perché, come sottolinea Susanna Camusso della CGIL, gli autonomi sono evasori.

Un’etichetta applicata sommariamente a tutti gli autonomi, dimostrando di non aver assolutamente compreso la realtà della libera professione e del nuovo lavoro autonomo, composto da professionisti che si rivolgono a imprese e pubblica amministrazione, senza NESSUNA possibilità di evasione.
Già ora il confronto tra dipendenti e freelance evidenzia una situazione di squilibrio, con i nuovi interventi del fantomatico Job act, il divario e l’iniquità aumenterà.

Qui in basso una tabella che ci fa comprendere l’iniquità fiscale e sociale che esiste tra dipendente e lavoratore autonomo, iscritto alla gestione separata Inps. La tabella mostra, infatti, i dati di un dipendente con un reddito lordo di 25.000 euro annui (il limite individuato per le nuove detrazioni), per il quale si ricostruisce il costo del lavoro complessivo (includendo quindi anche i contributi a carico dell’azienda). In parallelo è riportata la situazione di un freelance (iscritto alla gestione separata INPS) con lo stesso costo del lavoro complessivo (al lordo cioè di tutta la contribuzione, che in questo caso è a carico del freelance).

confronto25000

(fonte ACTA)


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I «killer» delle riunioni

Gli incontri non finiscono mai? La colpa è di 5 personaggi.
Vi siete mai divertiti alle riunioni di lavoro, quei meeting interminabili dove vi pare che le idee buone vengano perlopiù  impallinate, e quelle mediocri esaltate, peggio che in un’assemblea di condominio di fantozziana memoria? Se sì, provate, la prossima volta che vi capita di annoiarvi, a pensare a queste cinque tipologie di ammazza-riunione, che sono state individuate, ritratte e analizzate dall’editorialista Sue Shellenbarger sul Wall Street Journal . E per tirarvi su, cercate di incasellare in una delle seguenti fenomenologie il boicottatore organizzato di turno. C’è, prima di tutto, il Dominatore, che ha una grande considerazione delle sue idee, e che interrompe di continuo per esprimerle. Poi viene lo Scettico, quello (o quella) che coltiva la negatività nel cuore, e che aspetta fino a che il consenso è quasi raggiunto per buttare lì un dubbio epocale al quale è  impossibile rispondere. Continua a leggere


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Come affrontare un colloquio

… di fronte ad una nuova occasione di lavoro dobbiamo mettere in luce ciò che più può servire all’esaminatore e lasciare in ombra quegli aspetti che non c’entrano molto con il colloquio che stiamo facendo.
Ma come fare? Vedi questo suggerimento divertente

http://esuberati.blogspot.it/2013/06/le-5-regole-doro-per-affrontare-un.html